non solo mare, ma fresca aria di ritmi più umani |
Qui sotto, una mappa dei luoghi e e delle strutture che ho visitato nella prima metà del mese di luglio (2019).
La mappa ne prevedeva delle altre, ma 6 notti (dunque, quasi 7 giorni) non ci hanno permesso di gustare sino in fondo questa meravigliosa porzione italica. Per questo, il post recita "esperienza #1". Con moltissima fiducia mi prometto una 2nda esperienza.
Vista la stagione estiva, abbiamo optato di caricare i nostri bagagli senza le borse laterali (che ancora non ho deciso di montare) proprio per sperimentare capienze, pesi totali (motoveicolo + passeggero + bagagli) e dunque ottimizzare le prestazioni. Questa che segue è la foto dei nostri bagagli:
tunnel-bag da 23 lt + zaino Givi da 35 lt + borsa interna bauletto da 35 lt. |
Come sopra scritto, c'erano delle aspettative in questo viaggio: mare limpido e cristallino, un vivere quotidiano moderato, ospitalità campana, buon cibo e buon vino, strutture e servizi adeguati, una natura rigogliosa ed affascinante ed anche sorprendente. Insomma, tanta robba!
Come base, abbiamo scelto una struttura alberghiera presso la zona di Villammare. La scelta si è rivelata ottima poiché situata nel sud del Cilento, in una zona poco trafficata e da cui è possibile raggiungere diverse località con una certa agilità. Ovviamente, avevo chiesto in anticipo allo staff se era previsto un parcheggio dove era possibile parcheggiare una 2 ruote.
Si sa, impegnarsi in autostrade con le 2 ruote non è così divertente nè assai piacevole, soprattutto quando si fa affidamento a delle cinghie che assicurano uno zaino-borsa sopra il bauletto originale della mia Honda X-ADV. Con 1 occhio guardavo la strada avanti a me e con l'altro cercavo segnali di instabilità sbirciando lo specchietto. In realtà, una volta raggiunta la destinazione, ho potuto fare alcune considerazioni circa lo stivaggio e l'ancoraggio tramite cinghie e presto condividerò la mia esperienza in merito.
Riprendiamo: una volta lasciata l'autostrada (con facilità di rifornimenti per il numero delle stazioni carburante), si comincia a "scendere" e la presenza del colore verde diviene sempre più persistente. E' il segno che si sta entrando nel parco nazionale del Cilento.
Da qui, la guida si fa più interessante e più divertente e spesso l'attenzione viene catturata dai paesaggi che a poco si aprono agli occhi intorpiditi del moto-turista.
Abbiamo visitato diverse zone e naturalmente abbiamo incontrato traffico (mai paragonabile a quello di una città) nei pressi dei centri abitati. Qui le strade sono strette, con una corsia utile per ogni senso di marcia e pedoni che attraversano in preda all'euforia del generoso Sole. Tuttavia, ciò ha permesso di rallentare i ritmi e comprendere le possibilità ed i servizi durante i nostri tragitti.
Durante un percorso verso Scario, siamo stati anche fermati da un posto di blocco dei Carabinieri, molto presenti nella zona. Dunque, un occhio sempre attento ai limiti di velocità e ai decibel prodotti dal terminale di scarico.
Ora, non mi cimenterò a scrivere dei migliori itinerari poiché molto dipende dalla base di partenza, dalle aspettative, dalle condizioni climatiche, dalla forma fisica ed altro.
Posso però scrivere con certezza che 7gg. non sono certo sufficienti a visitare il Cilento se non con ritmi alterati, frenetici che non vanno così 'accordo con quelli che si "respirano" in questi luoghi.
Però, però...si può fare molto.
Così, come primo esperimento anche nel riportare i nostri viaggi, sezionerò l'esperienza in vari temi.
Strade:
Come già riportato sopra, le strade nei pressi dei centri abitati sono strette ma non un vero problema per le 2 ruote. Ben curate per la maggior parte e veramente ho incontrato un numero così esiguo di buche che non saprei neanche quantificarle.Alcune di queste strade sono di grande "respiro" come la SP430, meravigliose, come la SP17b e la SR562, che tagliano la prima la montagna e la seconda, tortuosa e divertente, costeggia un torrente "sfociando" poi nella suggestiva spiaggia di Marina di Camerota.
Le strisce blu sono onnipresenti ma è davvero facile trovare un posto per la 2 ruote che non sia a pagamento. In quasi 7 giorni ho solo solo pagato 3 euro per il parcheggio dell'area archeologica di Paestum! Direi niente male.
Nelle diverse strade panoramiche che si incontrano si possono scattare meravigliose foto nelle aree predisposte ma alcune di queste sono esigue e a mio modo di vedere non sono così sicure neppure per parcheggiare.
Cultura:
la Certosa di San Lorenzo |
Senza nulla togliere ad altre esperienze come l'area archeologica di Elea-Velia e le realtà di alcuni comuni che nascondono sempre piccoli tesori, alcuni di questi visitabili ma che senza una guida locale non saranno così comprensibili.
La presenza della Certosa ed in generale delle numerosissime Chiese nel territorio, segnala un'intensa partecipazione al sentimento religioso (cattolico) manifesta anche dalle numerose feste in onore di qualche santo.
uno degli innumerevoli interni della Certosa di San Lorenzo |
L'area archeologica di Paestum |
la celeberrima tomba del tuffatore, ammirabile nel museo di Paestum |
Non abbiamo trovato difficoltà a parcheggiare nelle 2 aree proposte alla visita. Sia vicino la Certosa che nelle vicinanze dell'area di Paestum ci sono dei parcheggi ampi e a prezzi davvero accessibili. All'interno dell'area archeologica, alla biglietteria, è presente un servizio di custodia bagagli molto efficiente e con possibilità di stivaggio per nulla banale. Dunque, è possibile consegnare borse, giacche, caschi ed altro.
Infatti, noi abbiamo sfruttato la visita a Paestum come ultima tappa prima di tornare a Roma.
Cibo & bevande:
all'interno dello store Bufalina è possibile mangiare direttamente i loro prodotti e quelli della zona |
il ristorante Tipiteca a Scario: cucina siciliana nel Cilento (?!) |
Il vino della zona, e delle zone limitrofe, è di qualità. Il Fiano, l'Aglianico, il Trebbiano, il Greco sono vitigni presenti in ogni struttura di ristorazione e non vi deluderanno.
Ad averne avuto di tempo, avremmo visitato volentieri alcune delle cantine della zona.
Troverete anche alcune enoteche/vinerie/dispense che sembreranno realtà ancora non ben assimilate, seppur di grande qualità.
con Enzo Sorbo presso La Dispensa di Casa Amaro Teggiano |
Scario è una piccola perla, suggestiva, frequentata e trafficata |
una gustosissima pizza stile campana |
Singolarità & meraviglie:
limpide acque, cristalline omaggiate dal riconoscimento della Bandiera Blu |
Molte spiagge sono di roccia ed è consigliabile l'uso di scarpe adatte, come quelle in gomma reperibili nei diversi negozi sparsi lungo mare.
Altre spiagge, invece, sono di sabbia fine e quindi più adatte a passeggiate. Ad esempio, Marina di Camerota offre un lembo di circa 3 km. davvero impressionante di bellezza.
In generale, una volta entrati in acqua occorrono circa 2 metri per ritrovarsi come al largo e a volte mi sono imbattuto in correnti marine non così banale.
Come già descritto sopra, alcune strade ci regalano la gioia di accarezzare l'aria con orizzonti emozionanti ed inusuali soprattutto per chi è abituato vivere in città.
Alcune di queste costeggiano il mare altre tagliano frazioni "dolomitiche" stordendo con orizzonti sempre nuovi.
Le mie recensioni:
- Hotel Le Piane (Villammare)
- Lido Bora Bora (Villammare)
- Ristorante Tintobrace (Sapri)
- Pizzeria La Nuova Fregata (Sapri)
- Gelateria Crivella (Sapri)
- Certosa di San Lorenzo (Teggiano)
- Dispensa di Casa Amaro Teggiano (Teggiano)
- Ristorante Tipiteca (Scario)
- Ristorante U' Zifaro (Scario)
- La Bufalina (Policastro/Bussentino)
- Lido Mito deli Dei (Marina di Camerota)
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