giovedì 11 settembre 2025

Giro & rigiro: Lago del Turano

pianificato...si parte

Settembre, almeno da quando ho memoria, è sempre stato un mese generoso: ore di luce ancora abbondanti, clima stemperato rispetto all'impietoso (oramai) agosto, meno follia turistica e animo più incline alla rilassatezza.

Ed è proprio quando il Sole perde un poco della sua forza che programmare dei facili giri sulle 2 ruote diventa ancora più semplice e divertente.

Il lago del Turano, e tutta la zona circostante, rimane una delle tappe preferite dai romani poiché facilmente raggiungibile dalla capitale e poi perché conserva un fascino particolare. Nel corso degli anni ti ritroverai più volte a visitare gli stessi luoghi eppure questi sapranno restituirti quella leggera meraviglia che tanto giova ai contrasti dell'assoluto stupore a cui siamo bombardati dagli influencer del turismo.

Inizialmente avevo ideato un percorso che ci avrebbe prima portati a fare tappa e sosta in un bar con tanto di belvedere, a ovest del lago, poi mi sono schiantato con i tempi di percorrenza e l'inevitabile prenotazione anticipata del ristorante e dunque sono stato costretto a cambiare l'ordine delle tappe.

Ma è stata una scelta...del tutto opinabile, confermo.

Dunque, il programma è stato così concepito:

  1. Paganico Sabino
  2. Ascrea
  3. Castel di Tora
  4. Ristorante
  5. Visita del lago
  6. ..e ritorno a casa

Circa 186 km da percorrere in circa 2 ore e 50 minuti.

Questo era quello che mi ero prefissato, poi vedremo come è andata a finire.

Non c'è nulla da fare, se vuoi arrivare veloce a una meta prefissata l'autostrada rimane sempre il percorso più idoneo e come spesso ribadisco, non di certo il più entusiasmante. L'autostrada A24 (ovvero, la E80), tuttavia, non è il male assoluto e per circa 1 ora è stato anche piacevole percorrerla, finché sono uscito a Carsoli.

estensione della E80

"La strada europea E80 è uno tra i più lunghi itinerari europei: collega Lisbona a Gürbulak, sul confine tra l'Iran e la Turchia, percorrendo i territori di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Croazia, Montenegro, Serbia, Kosovo, Bulgaria e Turchia" (fonte Wikipedia).

Poi, si prende la SP32b e la sua estensione SP34, entrambe ben manutenute, ricche di vegetazione ma non così ricche di curve. Queste caratteristiche rendono il tragitto piacevolissimo e non intasato dai corridori della domenica che anelano circuiti extra-cittadini.

non ci sono molti posti possibili per parcheggiare

Appena parcheggiato il mezzo, Paganico ti dona una cornice singolare, affascinante. Vedi questa striscia operosa di case che si rincorrono in lunghezza e poi in altezza. Un leggero brusio, intanto, ti accompagna già dai primi attimi di confidenza con il luogo: alcuni abitanti si incontrano nel bar adiacente all'area (forse, l'unico bar) il quale sembra essere il cuore pulsante del paese.


Paganico, in fondo si intravede Colle di Tora

Paganico è generosa: si erge a 782 metri dal livello del mare e dunque gode di un clima più fresco e temperato che ti permette di sopravvivere alle. oramai, temperature tropicali che ci investono senza pietà per quasi 3 mesi. La sua popolazione dichiarata si attesta sui 164 abitanti (fonte Wikipedia) ma si ha la sensazione che questi si siano disciolti nel lago.

fontana storica

si sale...e si sale

Percorrendo le vie del paese, e seguendo il tracciato, non si può che essere investiti e partecipi del silenzio e del rallentamento dei ritmi circadiani. Una gentile signora, dedita alla cura floreale, si presta al saluto e ricambia con una piacevole chiacchierata snocciolando i pregi e i difetti della quiete che offre il paese. Paganico è lì, concentrata nei suoi ritmi i quali, almeno per il momento, sembrano essere congelati. Del sovra-turismo non vi è presenza e ciò permette di entrare sin da subito in sintonia con la dignità e la bellezza che gli angoli suggeriscono. I lago è lì, poco distante, quasi tangibile seppur in alcuni tratti accennato.

Ascrea sembra una estensione naturale di Paganico: case ed edifici abbarbicati che decido di non visitare un poco per pigrizia un poco per lasciare alla mia fantasia di essere poi stimolata per un prossimo viaggio.

Riprendo il mezzo e punto verso Castel di Tora, la meta (forse) più citata e visitata in questo scorcio di provincia rietina. Per i più curiosi, la provincia di Rieti comprende 73 comuni e qui vi rimando alla lista: https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Rieti.

Track: da Paganico Sabino a Posticciola

La strada, da Paganico Sabino a Castel di Tora, è assai piacevole anche se per soli 7 km (circa 10 minuti). Il proseguimento della SP34 costeggia il lago e sfiora campi, flora e fauna del luogo e le capre curiose che si affacciano a vedere chi rompe le loro scorribande è una cornice meravigliosa.

Anche Castel di Tora sembra soffrire della poca disponibilità di parcheggio soprattutto per le 2 ruote. Queste, infatti, trovano modi e pertugi fantasiosi i quali, ormai, rientrano nella normalità dei comportamenti. A quando un futuro sindaco/amministratore riserva, con tanto di pubblicità, un'area completamente dedicata alle 2 ruote? Utopia? Avant-garde? Cosa ne pensate?


Castel di Tora, piccolo borgo che conta di sole 272 anime (circa), conosciuto come Castelvecchio fino al 1864, deve il suo nome ad un antico insediamento romano denominato Tora. Del castello conserva ancora, e solo, la torre pentagonale.



Assai piacevole passeggiare per le vie di questo borgo, annoverato tra l'altro come uno dei borghi più belli d'Italia, e perdersi nei suoi vicoli e traiettorie. E' facile catturare il panorama in più angolazioni e si rimane affascinati da alcune case che possono vantare un respiro emotivo eccezionale.
Come tutti i piccoli borghi, è assai sano incedere lentamente, respirando vicoli, scalini, altezze e angoli.



Aver prenotato in anticipo il ristorante è stata una strategia azzeccata. E', infatti, oramai impossibile trovare posto nei fine settimana e il Ristorante l'angoletto non fa eccezione.
La sosta a carattere culinario è stata gradevole e ci ha soddisfatti sia in termini di qualità del cibo proposto sia in termini di emozione. Infatti, il ristorante gode di una terrazza dalla quale è possibile "sfiorare" l'acqua del lago ammirandone i perimetri, i colori e i riflessi.

il piccolo molo da dove parte l'imbarcazione

Sarebbe stato possibile anche optare per un giro sul battello ma, complice il caldo incessante e la durata della vista (circa 2 ore) abbiamo deciso di rimandare tale esperienza.
Comunque, è possibile prenotare giro proprio dal piccolo molo che si estende proprio sotto il ristorante.

Condivido qui alcune informazioni sul lago del Turano:
"Il lago del Turano è lungo una decina di chilometri scarsi ed ha un perimetro di circa 36 km. Il bacino è di origine artificiale: fu realizzato nel 1939, con la costruzione della diga del Turano nei pressi dell'abitato di Posticciola e di Stipes, allo scopo di produrre energia idroelettrica e di evitare che le piene del fiume inondassero la Piana di Rieti. Il vicino lago del Salto, anch'esso artificiale, fu realizzato contemporaneamente; i due laghi sono collegati da una galleria sotterranea lunga 9 km e insieme alimentano la centrale idroelettrica di Cotilia (situata a Cittaducale), parte del nucleo idroelettrico di Terni di Enel Green Power, che rilascia poi le acque nel Velino a monte della città di Rieti.". (fonte Wikipedia)

Durante il banchetto, in attesa del conto, sgranando Google Maps ho intercettato una piccola frazione dal nome Posticciola. Non era prevista tale tappa nel mio piano ma alcune foto hanno destato in me curiosità e così ci siamo diretti verso questa piacevole addizione.


La strada da percorrere per arrivare a Posticciola è sempre la SP34. E' necessario, da Castel di Tora, attraversare il ponte che permette una suggestiva vista del lago e delle zone circostanti. Alcune auto e alcuni motociclisti non hanno esitato fermandosi proprio sulla strada e negli spazi adiacenti la fine del ponte. Ho evitato di scattare anche io qualche foto per non farmi incastrare nella solita forma autoreferenziale che poco aggiunge all'esperienza su 2 ruote.

Il percorso prosegue tra curve, rettilinei, costeggiando campi e le aree attrezzate dove poter godere delle acque del lago. Piacevole incontro: un breve ma intenso dialogo con un asinello che posteggiava lungo una palizzata in attesa degli sguardi dei viandanti e forse pure di qualche carezza.

l'entrata alla frazione di Posticciola

Appena parcheggiato, Posticciola restituisce quell'immagine di un'oasi incastrata tra il verde e la diga. La pavimentazione recente, ben disposta, elegante e che richiama l'identità del luogo, è un invito alla contemplazione della bellezza e all'esercizio del rispetto del luogo.

la targa posta al centro della via

Ho apprezzato il contenuto della targa posta al centro della via per la sincerità e la consapevolezza che traspare in ogni punto ben elencato. Proporrei di adottare tale iniziativa per ogni borgo, città, paese, frazione ma in generale in ogni luogo ove si estende l'operato dell'uomo.

Seppur una frazione, l'amministrazione ha saputo evocare l'intimo legame dei cittadini che li hanno legati a questa terra. In un percorso ben articolato, che ti porta a scoprire la frazione stessa, è possibile affacciarsi alle nicchie ove vengono proposte vedute sul mondo del lavoro del fabbro, della massaia e in generale le mansioni dell'uomo in un contesto urbano.

E' una "rievocazione" che porta con sé un sentimento nostalgico ma al quale va tutto il nostro rispetto perché ciò che siamo, ciò che diviene, è sicuramente il risultato delle azioni/emozioni di ciò che abbiamo vissuto. Dobbiamo andare avanti, abbiamo la necessità di vedere oltre ma essere consapevoli di quanto abbiamo vissuto.









Colto da leggera ma costante secchezza delle fauci, ho intravisto un piccolo chiosco posto proprio adiacente al parcheggio.


Si è rivelata una sosta estremamente piacevole grazie alla simpatia, mai invadente, del proprietario il quale ci ha preparato un cocktail analcolico delizioso e rinfrescante. La inserirei come tappa obbligatoria!

Il ritorno a Roma è stato assai piacevole, poiché ho evitato l'autostrada, percorrendo invece la SS4 (Salaria) che seppur costretta a una sola corsia (per un lungo tragitto) è pur sempre incastrata nel verde che l'accompagna e la circonda.
Una giornata piena, davvero piacevole che di certo non esaurisce l'esperienza in quei luoghi, che ha ancora tanto da dire e decifrare. Mi riprometto nuove traiettorie e nuove vedute.

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