martedì 18 giugno 2019

Tuscia nascosta - Volume I


In visita alla Chiesa di San Pietro, situata nella cittadella di Tuscania, mi sono imbattuto in un piccolo chiosco proprio adiacente all'entrata.
Vi erano esposti oggetti che ben riproducevano i capolavori di tradizione etrusca (come il territorio "richiede" e "richiama") ed alcuni testi.
Ne rimasi attratto da uno e, aiutato dalla passione dal giovin uomo che ben lo presentava, ho deciso di acquistarlo.

Trovo che sia un gesto non solo che disseta l'esigenza di cultura ma anche un gesto "romantico". Romantico perché aiuta, incoraggia e stima chi si prodiga ad il recupero dell'ambiente e del ricordo. Valorizza il territorio e crea legami con il passato e dunque la memoria.

Come recita il sito "La guida, voluta dalla Società Archeologica viterbese Pro Ferento e curata dall’archeologo Pasquale Marino, è un validissimo strumento alla scoperta dei siti archeologici della provincia di Viterbo. Dagli etruschi al medioevo, verrete condotti per mano a scoprire un territorio ricco di suggestioni e testimonianze di un passato spesso dimenticato."

E sono proprio le prime pagine di presentazione che mi hanno emozionato con un linguaggio sincero arrivando dove dovrebbe arrivare: al cuore.

Questa, la lista dei siti esposti:
  1. Poggio Giudio;
  2. La Piramide di Bomarzo;
  3. Monte Casoli;
  4. Necropoli di Pian di Cava;
  5. Rofalco;
  6. Grotta Nuova;
  7. Romitorio di Ripatonna Cicognina;
  8. Romitorio di Poggio Conte;
  9. Corviano;
  10. S. Nicolao nella selva di Malano;
  11. S. Cecilia;
  12. Castel Cordigliano;
  13. Musarna;
  14. Castel Cardinale;
  15. Castel di Salce;
  16. Piantorena;
  17. Castello di Monte Leano;
  18. Ruota del Ciciliano;
  19. Edicola dell’acqua bianca;
  20. Acquarossa.
Il libro è ben scritto e le coordinate gps aiutano a scovare le perle nascoste quando queste (e mi pare corretto) non siano rintracciabili su Google Maps.
La parte dolente è la qualità di alcune foto e di alcune cartine: opache e a volte poco suggestive. Ma ci stà! Anzi, risvegliano quel senso di avventura e partecipazione alla scoperta di queste gocce di memoria urbana.

Le descrizioni dei siti invece sono ben esposte riguardando sia l'ambiente (aspetti naturalistici) sia quello storico/archeologico: insomma, una guida da leggere e vivere.

Quando visiterò i siti non mancherò di postare articoli e foto.

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