L'ho già dichiarato nel titolo: questo è un elogio vero e proprio!
Ho acquistato questo prototipo di SUV a 2 ruote nel 2017. Avevo uno scooter da 400cc ed avendo assaporato qualche cavallo in più desideravo un mezzo più potente e più sicuro anche per fare dei piccoli viaggi nei fine settimana.
Grazie al consiglio di un amico, andai ad un concessionario Honda per il test-ride. Fu subito amore a prima vista: la linea "alternativa", le ruote con i raggi, i paramani, il cupolino eccentrico, la sella ampia e quell'aspetto indeciso tra scooter e moto mi scossero piacevolmente.
Lo guidai per alcuni km. trovando immediatamente un feeling sia come seduta sia come percezione di guida. E poi, non mi sembrava proprio uno scooter. Ne ho avuti diversi di scooter e quello non lo sembrava affatto.
Aveva anche le marce...e dunque non poteva affatto essere uno scooter, anche perché l'altezza della sua seduta non è affatto banale.
Sono passati 8 anni e ho avuto modo di spremerlo in diverse circostanze.
Dichiaro che il mio mezzo non ha subito modifica alcuna. Il motore, la centralina, le sospensioni e lo scarico sono quelli originali. La mia Honda non è stata potenziata in alcun modo!
Ecco perché mi ritengo ancor più soddisfatto di tale mezzo.
Ma da dove viene tutta questo sentimento? Perché tale convinzione, perché tale elogio?
Sintetizzo in punti:
- Perché è agile nel traffico, nonostante la sua mole.
- Perché ha una seduta comoda anche per la zavorrina (soprattutto per lei).
- Perché ti restituisce un feeling immediato.
- Perché ha una capacità di carico apprezzabile (tunnel bag, sotto sella, bauletto e borse laterali).
- Perché l'elettronica non è così invadente (modello 2017).
- Perché ha una buona protezione dagli agenti atmosferici.
- Perché, nonostante i suoi cavalli, è un piccolo trattore che riesce ad aggredire ogni ostacolo.
- Perché seppure sembra un suv in cerca della giusta dieta rimane agile.
- Perché i suoi pregi riescono a far dimenticare i suoi difetti.
- Perché non credevo...e invece...!
- E, infine, perché ha una linea nuova, piacevolmente bizzarra.
E volete mettere che è ancora un "mezzo" divisivo?! C'è chi lo definisce scooterone e c'è chi lo definisce moto.
Nel frattempo, il GS 1200 è lì, davanti a me, impegnato come sono io in alcuni tornanti di montagna.
Ma il mio mezzo è appena dietro le sue terga, seppur intimorito ma indomito. Non arranca, non precipita in arroganza, ma avanza con schiettezza e risolutezza.
Mi lascio accompagnare dalla sua generosa coppia e mi godo il suo disimpegno.
Godo, quando in più di un'occasione un timido motociclista mi si avvicina e mi chiede come va, come gira, se è pesante, quanto consuma, se ci ho fatto viaggi lunghi, se il cambio (doppia frizione) è efficace ed efficiente...
Al di là della sindrome del brutto anatroccolo che potrebbe cogliere l'X-ADVvista, io mi godo ciò che mi ha donato questa nuova esperienza di vivere la strada e di progettare viaggi.
Lo guardo, con compiacimento, prima di salire in sella e lo accolgo con lo stesso sentimento quando mi volto, per un ultimo check, appena sceso dalla sua sella. E quasi mi imbarazzo di questa sublimazione. Ma tant'è!
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