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appena arrivati a Gaeta |
Non era stato programmato nulla ma il caldo soffocante della città ci ha reso molto più semplice una rapidità di intenti e azione e il tutto si è concretizzato in breve tempo.
Avevamo necessità di acque limpide e di una cittadina godevole, luminosa ove possibile mangiare del buon cibo e bere del buon vino, fare un bel bagno in acque ancora limpide, godere della natura e incuriosire la necessità di alimentare la propria cultura. Gaeta era la scelta giusta!
Avevo considerato di intraprendere un tragitto più sinuoso e "panoramico" ma la partenza coincideva con l'inizio delle ferie agostane e dunque ho deciso per la più veloce, ma sicuramente meno romantica, A1/E45.
Prima di partire, conoscendo i pochi km che avrei percorso (circa 160 km), ho optato per Tom Tom Amigo nella sua versione per Android, una app di navigazione che usai già qualche anno fa e che poi abbandonai per la sempre sicura app di Google.
E invece, tale app si è dimostrata affidabile e ben costruita decidendo di adottarla per tutta la durata del viaggio. Non mancherò a breve di fare una recensione a riguardo.
Per rendere ancor più piacevole e non sprovveduta la mia esperienza, mi sono affidato ai consigli e suggerimenti di un paio di siti che voglio condividere:
Arrivato a Gaeta noto sin da subito il considerevole numero di parcheggi adibiti ai motocicli. Questi, infatti, si incontrano lungo le strade principali, nelle piazze e adiacenti alle attrazioni principali. Non c'è quindi modo di scoraggiarsi, un posto si trova sempre!
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una piccola piazza dedicata a Goliarda Sapienza, scrittrice, attrice e partigiana italiana |
Ed è proprio da via dell'Indipendenza che è ho voluto prendere confidenza con la cittadina. Perché della modernità sono assuefatto e stanco. Perché la modernità, concetto sul quale si può assai dibattere, spesso ricopre lo spirito autentico di una città a favore del riconoscibile gusto del turista medio.
Via dell'Indipendenza è una lunga e stretta direttrice chiusa al traffico ove poter vivere la dilatazione del tempo e respirare quegli odori che appartengono agli intimi ricordi, quelli più lontani, fanciulleschi ma mai ibernati. Sono lì che attendono di essere ridestati come contrasto alla velocità dei pensieri e dei passi. Percorrendola, in tutta la sua interezza, ci si imbatte in prospettive inaspettate, vicoli nascosti, abitazioni che rincorrono i perimetri, scale, archetti, chiese, insegne, storia, dialetto e poesia.
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Antico Forno Giordano |
Sono andato a colpo sicuro e ho puntato uno dei negozi più storici ove si può gustare la tipica tiella di Gaeta, l'Antico Forno Giordano. Una tiella la cui consistenza, croccantezza e il ripieno sapientemente distribuito rende tale esperienza desiderosa di essere replicata.
Appena finita di percorrerla e puntando verso il mare, si è aperto un mondo forse più riconoscibile ma comunque non meno affascinante. Intrapresa la lunga camminata che costeggia il lungo mare, percorso recentemente ristrutturato dall'amministrazione cittadina, ho potuto abbracciare con lo sguardo la riconoscibile forma del golfo, distendendo lo sguardo verso la non lontana Formia e contemplare la sagoma dei monti Aurunci.
Per chi è assetato di archeologia e storia, Gaeta non lesina e ci offre numerose possibilità: chiese, opere romane, cattedrale, santuari, mausoleo, polveriere, mura di cinta, torri, castelli, miti e leggende. Non elencherò ciò che ho visitato poiché solo questo meriterebbe decine di post.
Sappiate, però, che per visitare le principali attrazioni del luogo non sono sufficienti 24 ore e, anzi, sarebbe un esercizio di arroganza che tale cittadina non merita.
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le acque cristalline di Serapo |
Ovviamente, dopo una bella passeggiata ho puntato alla spiaggia più rinomata di Gaeta e dell'intero litorale laziale: Serapo, appunto.
Tali spiagge, facilmente raggiungibili anche a piedi dal centro cittadino, offrono una moltitudine di servizi con stabilimenti e ristorazioni. Ho optato per una spiaggia libera ma attrezzata. Quest'ultima scelta si è rivelata vincente secondo i miei personali motivi: poter scegliere dove piazzare l'ombrellone e i lettini a differenza degli stabilimenti ove questi sono ravvicinati tanto da condividere la stessa ombra con il vicino e anche per il costo, decisamente più contenuto.
E l'acqua? E' decisamente cristallina tanto da meritarsi, per la 12ma volta consecutiva, la Bandiera Blu.
Curioso di avvicinare e vivere degli scorci marini insoliti, ho optato per una escursione in barca. 2 ore velocemente vissute tra nozioni (leggere) di storia sui luoghi e un apprezzatissimo tuffo nelle acque cristalline poco distanti dalla famosa Spiaggia dei 40 gradini (conosciuta anche come Spiaggia dei 40 remi). Il prezzo è stato accessibile e ritengo questa un'esperienza, seppur non necessaria, consigliata.
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il Monte Orlando dalla spiaggia di Serapo |
Quel monte che è così intimamente legato alla storia di Gaeta è il monte Orlando, il quale ha una storia che abbraccia diverse epoche, dalla formazione geologica alla presenza umana e religiosa. La sua posizione strategica sul Golfo di Gaeta lo ha reso un punto di riferimento per scopi militari e civili fin dall'antichità. Incoraggiato dalla giornata, calda ma accompagnata da una lieve e piacevole brezza, ho intrapreso un piccolo trekking la cui destinazione prevista era Mausoleo dedicato a Lucio Munazio Planco, costruito proprio in cima al monte. Con rammarico, però, ho potuto constatare che il mausoleo è in ristrutturazione e dunque non è stato possibile visitare il suo interno.
Nota: c'è un parcheggio situato a poche decine di metri dall'entrata ma questo è quasi sempre affollato e risulta complesso anche posteggiare un motociclo. La Dea Fortuna mi ha aiutato solo perché era venerdì. Sapevatelo!
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veduta del Golfo di Gaeta |
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la Grotta del Turco |
Per chi si volesse impegnare nella ristoratrice matrice spirituale, è obbligo visitare prima il Santuario della Santissima Trinità e poi la celeberrima Montagna Spaccata, uno dei luoghi più iconici di Gaeta.
Situata a picco sul mare, questa imponente formazione rocciosa è caratterizzata da tre fenditure che, secondo la tradizione, si sarebbero create al momento della morte di Cristo.
La leggenda vuole che San Filippo Neri avesse vissuto all'interno della Montagna Spaccata dove esiste un giaciglio in pietra nota ancora oggi come "Il letto di San Filippo Neri".
Lungo la scalinata che porta nelle viscere della montagna, lungo la stretta spaccatura di roccia, sulla destra, si può osservare una iscrizione in latino e sopra di essa, un' inquietante impronta di una mano traslucida impressa nella roccia, che la leggenda vuole sia appartenuta ad un marinaio turco (vi lascio l'onere di catturare la leggenda una volta recati sul luogo).
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la spaccatura, dalla terrazza |
Davvero suggestiva la vista che offre la terrazza accessibile dopo una breve scalinata. Naturalmente, ho trovato molti turisti indugiare nella sosta e intenti a crogiolarsi di selfie. Tuttavia, è stato un piccolo "prezzo" da pagare per godere di questa singolarità.
Nel pomeriggio, anche incoraggiato e stra-consigliato dalle guide sopra condivise, ho impegnato scale e salite per perdermi nel borgo medievale della città. Perdersi, coscientemente, è l'azione più idonea per apprezzare scorci e vedute inattese, sorprendenti, ammalianti. Perdersi nel borgo, sia di giorno ma soprattutto di sera, è una esperienza che regala, seppur nella sua semplicità, emozioni da incorniciare.
Anche il tempo ha difficoltà nel far precipitare la materia. Se riesce, lo fa lentamente. Più che una operazione di erosione è un azione rivolta a preservare questi luoghi affinché poco cambi, anche negli animi degli abitanti inducendo i turisti stessi a rallentare i loro passi.
E proprio in questa porzione della città, molte delle attrazioni si dispiegheranno ai vostri occhi e alla vostra sete di cultura: il Castello angioino-aragonese, il Campanile normanno-moresco della Cattedrale dei SS. Erasmo e Marciano e Santa Maria Assunta, il Bastione Batteria “La Favorita”, la Porta Domnica, il Museo Diocesano, il Palazzo della Cultura che ospita l’archivio storico della Città di Gaeta e altro ancora.
Quando poi l'appetito ha cominciato a reclamare il suo diritto, non ho avuto difficoltà a incrociare bar, pasticcerie, osterie, ristoranti e altre realtà che hanno almeno acquietato la voglia di sapori genuini.
Certo, come in tutte le città ad alta vocazione turistica, non tutte le realtà offrono prodotti di qualità e ricercatezza. Di questo ne ero consapevole e ho cercato di intercettare delle realtà con più personalità in questo senso ma...non sempre ho centrato il bersaglio. Districarsi tra i menù replicanti, tra le recensioni delle piattaforme più famose è oramai una operazione ardua e non priva di insidie. Credo che ritorneremo tutti, prima o poi, ad affidarci alla "saggezza" dei cittadini.
Son stati 3 giorni intensi e davvero piacevoli. Gaeta sa offrire molto e non soffre, ancora per il momento, del temuto (seppur da alcuni desiderato) overtourism. Sembra una città sospesa tra la modernizzazione e la rassicurante tradizione.
Muoversi, quando necessario, con le 2 ruote è stato piacevole grazie a uno spiccato senso civico diffuso, strade ben conservate e parcheggi sempre disponibili. E' una di quelle esperienze delle quali sono convinto di ripetere...e ripeterò. Arrivederci!
Recensioni su Tripadvisor:
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