Mancano oramai pochi giorni alla partenza.
E' tutto pronto, o quasi. Quel quasi fa sempre parte, fisiologicamente, di ciò che non puoi controllare.
E diciamo la verità, quella parte di imponderabilità rende il viaggio sicuramente più emozionante, più ricco, più impegnativo e quindi più partecipativo.
Mi sono impegnato da mesi a ideare un percorso, un misto tra sicurezza, velocità e scoperta, unendo i puntini che dal punto A avrebbe portato al punto B.
Conscio che i piani (tutti i piani) verranno in qualche modo disattesi, cerco di rilassarmi e di prepararmi a rimanere solido. Nonostante si possa praticare la preditatio malorum, tecnica dell'antica scuola filosofica dello Stoicismo, ci sarà sempre qualcosa alla quale non sarò preparato.
"La Praemeditatio Malorum è una tecnica filosofica stoica che consiste nell'anticipare e visualizzare scenari futuri negativi, come la perdita di persone care, beni o il successo, non per diventare pessimisti, ma per prepararsi mentalmente all'avversità, desensibilizzarsi allo shock dell'imprevisto e sviluppare gratitudine per ciò che si ha. Questa "premeditazione dei mali" non è un pensiero negativo, ma un modo realistico per affrontare la vita, che priva i problemi della loro forza quando si presentano."
Tra le variabili più imponderabili credo che le condizione climatica sia quella più temibile.
E' quella variabile che potrebbe far ritardare, se non saltare, tutti i piani, sconvolgere le tappe, le destinazioni e le mete.
Ecco ciò che temo:
Prevista settimana di pioggia intensa. Che fare? Non ho desiderio di partire come un sommozzatore, temendo non solo pioggia ma anche chicchi di grandine grandi quanto un pugno. Sentire già le gocce di pioggia martellare il casco per ore non è certo confortante. L'incubo delle strade che si impregnano di acqua e fango rendendo molte curve pericolose. Faccio sempre molta attenzione, nei tratti urbani, a quando piove insistentemente. Ai bordi delle strade, infatti, si riversa materiale, terra, fogliame e liquidi di varia natura che di fatto renderanno scivoloso il manto stradale.
Previsto un caldo infernale con annessa umidità del 99,99%. Praticamente, si respirerà acqua e si suderà fluidi liquidi. Il corpo esala e l'anima (qualora esistesse) uscirebbe per prendersi una vacanza da quell'inferno chiamato asfalto & pazzia. I capi tecnici (pantaloni e giacca) seppur ventilati sembreranno camicie di forza piombate dal raro potere adesivo. Dentro il casco, poi, si registrerebbero temperature così alte da obnubilare quel poco di coscienza attiva.
Per carità, viaggiare sulle 2 ruote rimane comunque gratificante...ma queste variabili mi inorridiscono e rimangono le più seguite pochi minuti prima di scendere in garage.
Starò lì sicuramente a consultare Accuweather, IlMeteo, Meteo, YoWindow, MeteoRadar, Windy e tutte le maledette varianti che si rifanno a dei modelli matematici per i quali nessuno, e dico nessuno, può prevedere oltre le 48 ore. E sappiamo quanto a volte anche nell'arco delle 24 ore i modelli vengano disattesi in modo plateale.
Dunque, sarò pronto a partire, ma anche a usare il buon senso. Non nasco motociclista e non voglio perdere la vita facendo finta di esserlo.
A proposito, domani che tempo farà?
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