appena arrivati |
La destinazione era certa e programmata: una visita alla cantina dell'Azienda Agricola Migrante.
L'azienda, situata a pochi minuti dal comune di Olevano Romano, è facilmente raggiungibile e facilmente accessibile anche per un mezzo a 2 ruote.
La zona, dove sorge l'azienda, è notoriamente votata alla coltivazione della vite ed il nome del vitigno che per abbondanti chilometri riecheggia è il Cesanese. Quest'ultimo è identificato come il vitigno autoctono a bacca nera più rappresentativo dell'intera regione Lazio.
Ora, senza sciorinare nozioni di cui non oso maneggiare nè spacciare, vi dico solo che ci sono 3 zone rinomate alla produzione di questo ruspante vino: Olevano Romano, Affile e Piglio. Il prodotto finale è il risultato dalla conformazione del terreno, dalle tecniche vinicole e dall'idea del produttore. Quindi è chiaro che uno stesso vitigno può avere caratteristiche diverse. Banale, ma pur sempre utile ribadirlo.
assieme a Lorenzo |
Lorenzo ha risposto generosamente alle mie curiosità ed ha raccontato la storia dell'azienda con dovizia ed accompagnando tali racconti con la piacevole emozione di chi sa cosa vuol dire cambiare registro e "sporcarsi" le mani con e sulla terra.
parte della prima vigna e la cantina |
Lorenzo e parte della sua storia |
Ho molto apprezzato la sua disponibilità ed il suo interesse nel comunicare la disposizione dei filari, la tecnica di coltivazione, le nozioni apprese e la sua idea del vino di qualità. Si, perché gustare il vino è cosa buona e giusta ma l'empatia è una risorsa che rende ogni calice più sorprendente e degno di essere meditato.
la cantina |
Lorenzo e i suoi vini |
Lo dico: li ho assaggiati tutti i vini ed in ognuno ho trovato un perché, una destinazione. Il Cesanese, per un romano, è sempre stata una bestia da domare, un'entità ruvida, rozza ma che suggeriva potenzialità. Nel corso di questo ultimo decennio (a mia esperienza e memoria) sono stati fatti notevoli investimenti nella ricerca della qualità pur mantenendo, doverosamente, l'identità del territorio. Nasce, così, un prodotto versatile, seppur di carattere. Ecco così le versioni più "morbide", quelle decise e quelle di lungo respiro della produzione Migrante. Eccellente il Sigillum, sorprendente l'Olevano, una raccolta tardiva che avvolge ed ammalia.
Ancora sobrio e oramai vicino all'ora in cui gli stomaci brontolano risorse energetiche, abbiamo salutato Lorenzo e precedentemente la moglie, anche lei affabile ed operosa nella sua terra.
Si è conclusa così la prima delle molteplici visite delle cantine, alla scoperta (o riscoperta?) di questo antico vitigno (già citato da Plinio il Vecchio) e che mi vedrà, spero, raggiungere ulteriori zone adiacenti a Olevano Romano, Piglio e naturalmente Affile.
NOTE: tutta la visita è stata fatta rispettando le norme anti-COVID-19. La foto senza mascherine è stata fatta all'aperto ed eravamo, con Lorenzo, ad una distanza ben superiore al metro e 1/2. La foto di Lorenzo, dentro la sua cantina, è stata fatta da me medesimo usando la mascherina ad almeno 3 metri di distanza. La degustazione è avvenuta rispettando le distanze e le normative. Lorenzo mette a disposizione dei suoi visitatori/clienti il gel disinfettante per le mani.
mappa:
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